Grecia in crisi, Germania in fiamme 0

Nico | 20:36 | , , , , ,



La Grecia è stato colpita da uno sciopero generale di 24 ore a causa dell’aumento delle pressioni della Comunità Europea, Fondo Monetario Internazionale e della stessa BCE nel farle accettare le nuove misure di austerità, viste dai cittadini come una vera e propria ‘’condanna a morte’’ per il Paese.                           

I manifestanti hanno mostrato tutta la loro rabbia con slogan anti-governativi di fronte al Parlamento di Atene il 7 Febbraio 2012. Pesantemente preoccuati circa la prospettiva di ulteriori tagli di bilancio, i due principali sindacati del paese si sono uniti alla protesta contro le politiche economiche che hanno trascinato il paese Ellenico ad un inesorabile declino.    

La protesta dovrebbe mettere in stato d’allarme la Germania. Infatti, i manifestanti identificano i responsabili di tali misure nel governo tedesco, affiancato ovviamente UE ed FMI. Durante le manifestazioni infatti, una frangia di protestanti ha dato alle fiamme una bandiera tedesca davanti al parlamento oltre al cercare di appiccare il fuoco ad una seconda bandiera riportante una croce svastica, il tutto in risposta alla Germania ed alle loro richieste di rispetto verso una rigorosa disciplina di bilancio.

I manifestanti hanno sfogato la loro rabbia per il loro governo, a un altro round di tagli ai redditi, a livello di UE e del FMI, e in ciò che vedono come una linea dura guidato dalla Germania.



Ieri la Grecia aveva accettato la richiesta di tagliare 5.000 posti di lavoro pubblici durante l’anno in corso. Il Paese, che vive suo quinto anno di recessione consecutivo, attraversa un momento di panico ed urgenza perché il governo non ha soldi per rimborsare un debito 14.500.000.000 € da pagare il mese prossimo. L'incertezza ha suscitato rinnovate tensioni nei mercati, con l’Europeo e parte degli Stati Uniti a registrare una notevole perdita di terreno.

Diversi ultimatum sono gia stati rinviati. Gli ultimi colloqui sono visti come un ultimo disperato tentativo di assicurare il processo di ristrutturazione del debito che inizia come previsto la prossima settimana.

"Le decisioni devono essere prese ed ora la palla passa alle autorità greche", ha detto il portavoce per l'UE Olli Rehn. "C'è tutta una serie di operazioni ed un sacco di azioni legali che devono essere fatte. Stiamo cercando di restringere il tutto entro il piu’ breve lasso di tempo possibile ma riteniamo che si debba giungere a una conclusione ora."

Il Commissario Greco per l’UE, Maria Damanaki, ha dichiarato che esistono piani di emergenza riguardo l’abbandono dell’Euro da parte del suo paese e tale piano è attualmente sotto esame. Ma dalle sue parole si evince che un ritorno alla dracma si tradurrebbe in un "assoluto downgrade" delle condizioni di vita in Grecia.




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